- Giuliana Schiavone
Memoria e innovazione attraverso la luce: è la mostra di un'artista francese in mostra a Milano
S’intitola Ecco, faccio una cosa nuova la mostra personale dell’artista Bénédicte Peyrat (Parigi, 1967, vive e lavora in Borgogna, FR e Karlsruhe, DE) visitabile presso la galleria RIBOT a partire dall’8 marzo, a Milano.
Memoria e innovazione sono al centro di una poetica creativa che si interroga sul valore e sulle potenzialità inedite del medium pittorico, come pratica artistica antica in grado di avviare confronti costanti con la complessità del contemporaneo, trascrivendone progressivamente stati emozionali e rappresentativi.
Partendo da un versetto biblico tratto dal libro del profeta Isaia, l’artista avvia la sua riflessione sul concetto di novità attraverso una concezione espositiva che si serve delle pareti della galleria come veri e propri supporti per i suoi wall paintings realizzati nella tecnica ad acquarello. Su questi fondali vengono poi presentati dei lavori ad acrilico su tela.
Tale accostamento tra dimensioni dell’azione pittorica differenti – l’uno più viscerale e arcaico, l’altro più classico e meditativo – crea un’interessante lettura delle possibilità percettive ed interpretative della prassi artistica nella sua relazione con il divenire storico.
Ecco, faccio una cosa nuova, is the title of the solo show by the artist Bénédicte Peyrat (Paris, 1967, lives and works in Burgundy, FR and Karlsruhe, DE) which will run from 8 march at the RIBOT gallery, Milan.
Memory and innovation are the core of a creative poetics that questions the value and the unprecedented potential of the pictorial medium, as an ancient artistic practice capable of starting constant comparisons with the complexity of contemporary, progressively transcribing its emotional and representative states.
Starting from a biblical verse from the book of the prophet Isaiah, the artist begins her reflection on the concept of "novelty" through an exhibition idea which conceives the walls of the gallery as concrete supports for her wall paintings in the watercolor technique. On these backdrops are then presented acrylic works on canvas.
This juxtaposition of different dimensions of the pictorial action - one more visceral and archaic, the other one more classical and meditative - creates an interesting reading of the perceptive and interpretative possibilities of artistic practice in its relationship with historical progression.

Bénédicte Peyrat, Ecco, faccio una cosa nuova, 2023, installation view @RIBOT
Colori tenui e pennellate rapide caratterizzano i wall paintings, mentre, le tele risentono volutamente dell’eco della tradizione pittorica europea. In questi ultimi lavori, le figure umane appaiono come personaggi bizzarri che coesistono senza un’apparente relazione con elementi simbolici, oggetti o animali, con le loro peculiari fisionomie, all’interno della stessa composizione.
Spazio e tempo si dissolvono all’interno di paesaggi lirici ma stranianti, dove la figurazione è anch’essa visionaria, piuttosto che imitativa, e dove la luce gioca un ruolo essenziale nella definizione delle forme. Qui la composizione è rarefatta e attrattiva, mentre, la fisicità dei corpi è acquisita tramite pennellate dense e coloristiche, tipiche della produzione dell’artista. I riferimenti al passato contribuiscono alla creazione di un immaginario artistico in grado di stabilire una connessione con il presente ottenuta attraverso il mezzo della ricerca e della riflessione sulle possibilità espressive della pittura quale segno estetico e narrativo.
Soft colors and rapid brushstrokes characterize the wall paintings, while the paintings are deliberately influenced by the echo of the European pictorial tradition. In these last works, human figures appear as bizarre characters coexisting without an apparent connection with symbolic elements, objects or animals, with their peculiar features, within the same composition.
Space and time dissolve within lyrical but alienating landscapes, where figuration is also visionary, rather than imitative, and where light plays an essential role in the definition of shapes. Here the composition is rarefied and attractive, while the physicality of the bodies is acquired through dense and coloristic brushstrokes, typical of the production by the artist. References to the past contribute to the creation of an artistic imaginary capable of establishing a connection with the present obtained through research and reflection on the expressive possibilities of painting as an aesthetic and narrative sign.
La mostra Ecco, faccio una cosa nuova di Bénédicte Peyrat sarà visitabile sino al 6 maggio 2023 a Milano, presso la galleria RIBOT, il progetto espositivo ideato da Monica Bottani.
The exhibition Ecco, faccio una cosa nuova by Bénédicte Peyrat will run until 6 May 2023 in Milan, at the RIBOT gallery, the exhibition project conceived by Monica Bottani.

Bénédicte Peyrat, Ecco, faccio una cosa nuova, 2023, installation view @RIBOT