Chi sono i nuovi creativi che stanno (ri)scrivendo la storia della moda

Parigi, interno giorno. L’allora editore di una delle più importanti riviste di moda fa conoscere un diciottenne timido, apparentemente fragile e alto, al più grande couturier del dopo guerra. Il trittico variopinto risponde ai nomi di Michel De Brunhoff, Yves Henri Donat Mathieu Saint Laurent noto semplicemente come Yves Saint Laurent e Christian Dior. Brunhoff è convinto che il ragazzo di Orano (Algeria) possa essere un ottimo acquisto per la maison e, in primis, il suo fondatore che, prontamente e a ragion veduta, si convince e accoglie le mani, la genialità e l’animo del giovane. Yves entra dunque a far parte del team creativo di Dior e per lui è un sogno d’infanzia che si materializza: le bambole disegnate da bambino ora diventano schizzi di abiti per donne reali. Monsieur Dior ammira a tal punto il ragazzo che lo decreta come suo più degno successore nel giro di poco tempo. Avviene nel 1957 quando muore al Grand Hotel & La Pace di Montecatini Terme, per arresto cardiaco, dopo una partita di canasta con un gruppo di amici, e Saint Laurent prende le redini del brand fino agli anni ‘60, con successo. Poi la storia è nota. La vicenda, ormai leggendaria, non è una prassi inusuale nel mondo della moda. Anzi, è solo uno dei tanti esempi di come il settore possa accogliere, educare e veder crescere persone con motivazioni e capacità tutte da far emergere. Accade nel passato come oggi. Certo, l’episodio dell’enfant prodige franco-algerino chez Dior è un caso da romanzo, o da film come molti sanno. Ma non dovrebbe stupire dato che dalla sua fondazione nel 1946 la maison francese non ha mai nascosto il suo amore per la sperimentazione, grazie alle numerose collaborazioni.

Paris, day interior. The then publisher of one of the most important fashion magazines makes known a teeny-year-old shy, apparently fragile and high, to the biggest couturier post Second World War. The colorful triptych answers the names of Michel de Brunhoff, Yves Henri Donat Mathieu Saint Laurent, simply known as Yves Saint Laurent, and Christian Dior. Brunhoff is convinced that the  kid from Oran (Algeria) can be a great purchase for the Maison and, first of all, its founder who, promptly and at reason seen, is convinced and welcomes his hands, the genius and the soul of the young man. Yves therefore joins the creative team of Dior and for him is a childhood dream that materializes: the dolls drawn as a child now become splashes of clothes for real women. Monsieur Dior admires the boy who decrees him as his most worthy successor in a short time. It happens in 1957 when you die at the Grand Hotel & La Pace of Montecatini Terme, for cardiac arrest, after a canasta match with a group of friends, and Saint Laurent takes the reins of the brand until the 1960s, successfully. Then the story is known. The story, now legendary, is not an unusual practice in the fashion world. Indeed, it is only one of the many examples of how the sector can welcome, educate and see people grow with motivations and skills to be emerged. It happens in the past as today. Of course, the episode of the franco-algerian enfant prodige chez Dior is a case from novel, or from films like many know. But it should not be amazed since the french maison has never hidden his love for experimentation, thanks to the numerous collaborations since his foundation in 1946.

La sfilata cruise 2022 di Dior by Maria Grazia Chiuri ad Atene

Negli anni ‘50 Christian Dior si ispira al suo amato Giappone, utilizzando tessuti e lavorando con gli artigiani del Paese, portando infine, a lavoro ultimato, le sue mannequins a sfilare nella capitale Tokyo. L’iniziativa e la collezione sono molto apprezzate, tanto che la città decide di dedicare loro una mostra-omaggio. Maria Grazia Chiuri, formatasi anche lei nei reparti creativi di maison come Fendi e Valentino, è oggi a capo delle collezioni donna di Dior. E come il suo predecessore porta avanti la tradizione, lavorando con laboratori artigianali, tra gli altri, nonché recentemente, pugliesi e greci, dando così vita alle ultime collezioni cruise. Di Yves, Maria Grazia ne esistono diversi nella storia passata e presente della moda. Norman René Devera, oggi direttore creativo per AZFactory, ne è tra gli emblemi, sebbene il suo nome sia sconosciuto a molti. Eppure ha avuto un ruolo fondamentale da Calvin Klein, Louis Vuitton, chiaramente Lanvin di Alber Elbaz, Celine come braccio destro di Phoebe Philo e Versace. Di queste esperienze il designer filippino naturalizzato inglese racconta: “La gloria è poter dire di aver lavorato con questi direttori creativi che ritengono siano tra i migliori oggigiorno”. Altrettanto duttile è la designer di accessori freelance Mariza Scotch, collaboratrice di Salvatore Ferragamo, Ralph Lauren, Tod's e lo stilista Isaac Mizrahi, celebre soprattutto negli anni ‘90. Anche lei rivolge un pensiero al suo percorso, alle sue esperienze raccontando di come spesso le aziende la contattino perché vogliono cominciare un nuovo capitolo. “È un po' come ristrutturare una vecchia casa invece di costruirne una nuova", dice Scotch che, quando incontra un marchio e inizia a collaborarci pensa: "Qual è l'essenza del brand? Cosa dovrebbe essere e come posso esprimerlo al meglio?”. Le stesse domande che probabilmente si è posto Charles De Vilmorin giovane direttore creativo di Rochas. Per la cronaca: Parigi non ha visto mai un evento del genere, se non ai tempi di Saint Laurent da maison Dior. Appuntato infatti a soli 24 anni, fonda nel frattempo il suo eponimo brand nel 2020 in pieno lockdown, pare grazie a un misterioso investitore che notando le sue creazioni home made sul profilo Instagram di De Vilmorin decide di acquistarle tutte. Non è un caso, forse, che attualmente sia considerato tra gli stilisti più interessanti del panorama.

A proposito di nuove leve, attraverso la Scuola di Alta Sartoria, Brioni sta formando la prossima generazione di maestri sarti con un corso di sartoria di tre anni e uno stage di un anno in un atelier. Coloro i quali hanno già portato a termine l’esperienza e diplomati, lavorano nei laboratori e nelle boutique della stessa Brioni. Altre due maison, Gucci e Bottega Veneta, hanno programmi simili rispettivamente presso l'Alta Scuola di Pelletteria e la Scuola Della Pelletteria dove condividono la loro straordinaria maestria e competenza nell'artigianato della pelle, consentendo alla prossima generazione di lasciare il proprio segno nel mondo del lusso. Rimanendo in ottica formativa, Versace sostiene, tra gli altri, l’Istituto Secoli di Novara, centrato sulla prototipia. E non è un caso, visto che il brand da anni fa della cooperazione il suo punto di forza. Vale anche quando si tratta di accogliere nuovi elementi per il reparto della direzione artistica, andando a lavorare a stretto contatto con Donatella Versace che, dal canto suo, si è sempre vantata di tale aspetto. E a ragione veduta: Christopher Kane e Anthony Vaccarello.  Il primo fondatore dell’omonimo brand, riscuotendo da subito un grande successo, e il secondo, che nella maison della Medusa firmava le collezioni Versus, alla guida di Saint Laurent, hanno entrambi un passato da Versace.

In the 1950s Christian Dior is inspired by his beloved Japan, using fabrics and working with the artisans of the country, finally bringing to work completed, his mannequins to parade in the capital Tokyo. The initiative and the collection are very appreciated, so much so that the city decides to dedicate them a free exhibition. Maria Grazia Chiuri, also formed her in the creative departments of Maison as Fendi and Valentino, is today at the head of the Dior's women's collections. And as its predecessor carries out tradition, working with artisan workshops, among others, as well as recently, apulians and greeks, thus giving life to the latest cruise collections. Like Yves, Maria Grazia exist different in the past history and present of fashion. Norman René Devera, today creative director for Azfactory, is among the emblems, although his name is unknown to many. Yet it played a fundamental role from Calvin Klein, Louis Vuitton, clearly Alber Elbaz Lanvin, Celine as a right arm of Phoebe Philo and Versace. Of these experiences the philippine-english designer tells: "Glory is to be able to say that they have worked with these creative directors that they believe are among the best today." Equally ductile is the designer of freelance accessories Mariza Scotch, collaborator of Salvatore Ferragamo, Ralph Lauren, Tod's and the designer Isaac Mizrahi, famous especially in the 90s. She also turns a thought to her journey, to her experiences telling how companies often the cake because they want to start a new chapter. "It's a bit like to restructure an old house instead of building a new one," says Scotch that, when he meets a brand and starts collaborating he thinks: "What is the essence of the brand? What should be and how can I express it to the best?”. The same questions that Charles de Vilmorin was probably a young creative director of Rochas. For the news: Paris has never seen such an event, if not at the time of Saint Laurent chez Dior. In fact, once at the age of 24, in the meantime founded his eponym brand in 2020 in full lockdown, it seems thanks to a mysterious investor who noticing his home made creations on the Instagram profile of De Vilmorin decides to buy them all. It is no coincidence, perhaps, that it is currently considered among the most interesting designers of the panorama. And speaking of new levers, through the high tailoring school,

Brioni is forming the next generation of tailors masters with a three-year tailoring course and a one-year internship in an atelier. Those who have already completed experience and graduates work in laboratories and boutiques of the same Brioni. Two other maisons, Gucci and Bottega Veneta, have similar programs respectively at the high school of leather goods and the school of leather goods where they share their extraordinary mastery and competence in skin craftsmanship, allowing the next generation to leave their own sign in the world of luxury. Staying in training persons, Versace supports, among others, the centuries of Novara's institute, centered on the prototype. And it is no coincidence, since the brand has been a strong point for years ago. It also applies when it comes to welcoming new elements for the artistic direction department, going to work closely with Donatella Versace which, for its part, has always boasted this aspect. And rightly: Christopher Kane and Anthony Vaccarello. The first founder of the homonymous brand, immediately receiving a great success, and the second, who signed the Versus collections, at the guide of Saint Laurent, they both have a past from Versace.

Un ritratto via Instagram di Norman René Devera

Rimanendo in Italia, Brunello Cucinelli nella sua amata Solomeo, una piccola ma virtuosa frazione di soli 436 abitanti in provincia di Perugia, fonda la Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e i Mestieri, creata con l’obiettivo di riscoprire, valorizzare e tramandare alle future generazioni alcune antiche profession artigianali. L’istituzione, che si articola nelle discipline di modelleria e sartoria femminile, taglione sartoria maschile, rammendo e ritaglio, orticoltura, giardinaggio e arti murarie - dunque una formazione a tutto tondo, in grado di andare oltre le sole pratiche della moda - rispecchia il legame profondo dell’azienda con l’artigianalità, simbolo del patrimonio culturale italiano riconosciuto in tutto il mondo. Come la realtà voluto dal noto re del cashmere. Tra il nostro Paese e la Francia esiste una certa affinità, un je ne sais qu'à. Lo sa bene Gherardo Felloni, oggi direttore creativo della maison di scarpe couture Roger Vivier. Anche lui come molti omologhi lavora all’alba del suo percorso in diverse maison e a proposito dice non molto tempo fa: “Con Viti (Fabrizio) ho imparato la concettualità; da Helmut Lang, che è un genio, ho capito che non aveva senso l’enfasi sul prodotto, il savoir faire. Che quello che contava veramente era il pensiero, l’idea. Da Miu Miu ho imparato la bellezza degli opposti e abbandonato qualsiasi approccio snob alla bellezza, del resto Miuccia Prada è stata la prima a vedere la bellezza nel trash, lavorare per lei è stato un lungo esercizio di elasticità mentale. Da Galliano (John) ho imparato la velocità e ho capito cosa fosse il glamour, parola che detesto, ma il suo era un glamour esagerato e sublime, da scenografo totalmente distante dalla realtà. All’opposto Raf Simons (oggi co-direttore creativo di Prada,ndr) voleva rendere tutto reale. Mi ricordo la sua prima sfilata di alta moda, meravigliosa: voleva le modelle con le mani in tasca e scarpe comode. Da lui ho imparato la leggerezza, direi che Raf trovava la potenza nella leggerezza. Con la mia seconda esperienza da Miu Miu ho imparato a gestire un brand e sono stato una delle poche persone cui sia stata data la possibilità di esprimersi all’interno del gruppo Prada. Cosa di cui sono estremamente grato”.

Staying in Italy, Brunello Cucinelli in his beloved Solomeo, a small but virtuous fraction of only 436 inhabitants in the province of Perugia, founded the Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e i Mestieri, created with the aim of rediscovering, Value and pass on some ancient craft professions to future generations. The institution, which is articulated in the form of modeling and female tailoring, male tailoring, male tailoring, horticulture, gardening and walls - so all-round education, able to go beyond fashion practices only - It reflects the profound bond of the company with craftsmanship, symbol of Italian cultural heritage recognized all over the world. Like the reality desired by the well-known king of cashmere. Between our country and France there is a certain affinity, a je ne sais qu'à. Gherardo Felloni, today creative director of the maison of couture shoes Roger Vivier, knows it well. He also, like many homologues, work at the dawn of his path in different houses and by the way he says not long ago: "With screws (Fabrizio) I learned conceptuality; from Helmut Lang, which is a genius, I realized that it made no sense of emphasis on the product, the savoir faire. That the one who really had was thought, the idea. From Miu Miu I learned the beauty of the opposites and abandoned any snobbish approach to beauty, after all Miuccia Prada was the first to see the beauty in the trash, working for her was a long exercise of mental elasticity. From Galliano (John) I learned the speed and I understood what the glamor was, the word I hate, but his was an exaggerated and sublime glamor, from the scenographer totally distant from reality. Upon opposite Raf Simons (today co-creative director of Prada, ed) wanted to make everything real. I remember his first fashion show, wonderful: he wanted the models with his hands in his pocket and comfortable shoes. From him I learned lightness, I would say that Raf found the power in lightness. With my second experience from Miu Miu I learned to manage a brand and I was one of the few people to whom the possibility of expressing themselves within the Prada group has been given. What I am extremely grateful ".

Brunello Cucinelli e i sarti della Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e i Mestieri

Ritornando nella capitale francese e giungendo alla fine di questo gran tour patinato nelle vie formative, talvolta leggendarie, di certo da libri di storia della moda grazie ai suoi protagonisti, non si può tralasciare il percorso di maison Chanel. Il brand, infatti, non solo sostiene le nuove le ma anche le realtà storiche uniche ormai in grado di formare il futuro del settore, collaborandoci. Sono due, in particolare, le più importanti: Atelier Montex, fondato nel 1939 da Monsieur Lemonier, e Lesage. Entrambe aperte ad accogliere giovani talenti, sono la prima un’azienda alle porte di Parigi che raggruppa diversi atelier specializzati in alta gioielleria, maglieria, profumeria, quindi in métiers d'arts (sotto l’egida del progetto 19M, la cui scelta del numero è una dedica esplicita al giorno di nascita di Mademoiselle C), la seconda una vera e propria wunderkammer di ricami opulenti che richiedono innumerevoli ore di lavoro e competenze eccezionali per le linee Haute Couture, prêt-à-porter e accessori dal 1924. Un secolo portato benissimo.

Returning to the french capital and reaching at the end of this grand coated tour in the formative streets, sometimes legendary, certainly from books of fashion history thanks to its protagonists, the path of maison Chanel cannot be ignored. The brand, in fact, not only supports the new ones but also the unique historical realities that are now able to form the future of the sector, collapse. There are two, in particular, the most important: Atelier Montex, founded in 1939 by Monsieur Lemonier, and Lesage. Both open to welcome young talents, I am the first a company at the gates of Paris that brings together several specialized ateliers in high jewelry, knitwear, perfumery, so in métiers d'arts (under the aegis of the 19M project, the Which choice of the number is an explicit dedication to the birthday of Mademoiselle C), the second a real wunderkammer of opulent embroidery that require countless hours of work and exceptional skills for the Haute Couture lines, prêt- à-porter and accessories since 1924. A century brought very well.

Un modello Roger Vivier di Gherardo Felloni